Sabato 7/01/12 Il Teo ha accompagnato me, il Nino e la Erica a donare il sangue.
E’ stata la prima volta che mi presentavo dopo aver fatto la visita di controllo … in realtà sarei voluto andare già tempo fa quando, rimanendo a casa col proposito di rimandare una verifica non .. propriamente studiata, decido di andare a fare la donazione: mi alzo (forse un po tardi), mi lavo, mi vesto, faccio colazione, lavo i denti, metto le scarpe, scendo in garage .. Poi risalgo, perché mi ricordo che avrei dovuto restare a digiuno.
E così l’ho rinviata fino a ieri.
Il Nino ha invece donato per la seconda volta, mentre la Erica (e il moroso della Sonia) dovevano fare la visita.
Coerentemente con la Legge di Murphy, l’Erica aveva il numero prima del mio, ma l’hanno saltato e ha dovuto aspettare .. non so per quanto (hanno chiamato il mio numero e sono andato nell’ambulatorio), Gio Tyler Bose (Non so come si chiama, così è scritto su fb) è arrivato dopo di noi ed era diversi numeri dopo.
Quindi, quando finalmente il segretario si appresta a registrare i dati degli aspiranti donatori, si accorge della presenza di un errore del sistema, che gli impedisce di proseguire la loro schedazione, rendendo la loro gita un “viaggio di piacere”.
A me spetta una sorte migliore visto che, sebbene intimorito che l’infermiera mancasse la vena (aveva minacciato di poter sbagliare, intimando il Teo di non fare foto col cellulare per non distrarla), il tutto si rivela indolore (a parte quella noia mortale dell’agitatore della sacca di sangue, che sembra messo lì apposta a scandire il passare dei secondi , e ricordare i sempre troppi che devi rimanere ad aspettare lì, disteso, col braccio teso).
Come se non bastasse dopo avermi sfilato l’ago sono costretto a rimanere disteso per altri svariati minuti.
Il Nino invece, che era entrato prima di me, viene fatto alzare quasi subito, e rimane nel corridoio, in piedi, ad aspettare che mi congedino per poi andare a fare colazione.
ATTENZIONE, NON IMITARE!
Voi a casa non provate a ripeterlo!
Quando finalmente mi dimettono e andiamo a mangiare, Nino non fa in tempo ad addentare il suo panino che comincia a sudare freddo, impallidisce e gli si cerchiano gli occhi di nero (a confronto Edward sembrava un nigeriano).
Chiamiamo in fretta un infermiere, e arriva “quella delle foto”, che scaraventatomi il tavolo addosso, getta il Nino per terra e gli chiede di dire qualsiasi cosa, anche parolacce .. Lui, più di là che di qua, afferma di vedere una luce bianca sopra di lui..
Altri infermieri portano una barella e, faticosamente, riusciamo a non perderlo... Qualche minuto dopo si riprenderà completamente rimpinzandosi con le sue barrette di cioccolata imboscate.
Malgrado tutti questi disagi, dico, perché dovremmo andare a fare queste donazioni gratuite? “La vita non ha prezzo, Donare non costa nulla”... Quindi se davvero si ritiene che la vita sia tale, non solo non si dovrebbe ricevere nulla in cambio, ma lo si dovrebbe intendere quasi come un dovere... attuare cioè ogni mezzo fattibile al fine di salvaguardarla.
Se ancora non sei convinto o hai saltato a piè pari il sermone .. in concreto, con 2 ore totali tra spostamento, attesa e prelievo hai:
- Un controllo periodico di te stesso
- Una giustificazione scolastica/permesso di lavoro
- Una barretta di cioccolata, una colazione e un panino (di qualità, tant’è che molti ne intascano qualcuno in più)
- La consapevolezza che il servizio che svolgi un giorno ti potrebbe tornare utile in prima persona
Bene .. se già lo fai, complimenti, sono l’ultimo che può dirti qualcosa tant’è che sono mesi che sarei potuto andare a fare il prelievo .. Se invece devi ancora fare la visita di controllo, prenditi un foglio, scrivici i pro e i contro e solo allora fai la scelta che ritieni più opportuna, senza rimandare o “non scegliere”, indugiando.
maragnino
09 gennaio 2012 22:12
Teo
13 gennaio 2012 16:21
Silvia (TOCCO DI LI'LLA')
29 gennaio 2012 01:37