Il giorno dopo di Natale la grandiosa squadriglia Bigfoot* si è ritrovata in stazione.
Ancora un po’ assonnati, dopo una dormita sul treno fino a Bolzano, abbiamo preso un bus e poi la funicolare (con la pendenza del 85%) fino ai 1363 mt del passo della Mendola.
Abbiamo iniziato allora a camminare sul sentiero ben battuto nella neve. Con canti e scherzi, quasi senza accorgersene, siamo arrivati alla bellissima e, oserei dire, lussuosa Malga D’Amblar (mt 1730). L’atmosfera si è subito riscaldata ;-) con la stufa e il camino. Seduti su una panca circolare con del the caldo, ci siamo messi a parlare di argomenti più seri e abbiamo deciso il capitolo del nostro anno. Prima di iniziare a cucinare abbiamo fatto un momento di preghiera organizzato in maniera ineccepibile dalla pattuglia. I momenti di preghiera avevano l’obbiettivo dispiegare durante i tre giorni del campo invernale cosa s’intendesse con la parola “Sentinella”, tanto citata alla Route Nazionale, e contestualizzarla dal punto di vista religioso e spirituale e in più ogni giorno era legato alle tre parole della veglia di Natale ovvero ATTESA, SPERANZA e GIOIA.
Dopo la cenetta (pasta e fagioli, bistecchine di lonza al rosmarino e pepe, purè) abbiamo fatto un cerchio dove ognuno ha potuto condividere un sogno o un progetto per il suo futuro.
Dopo la storiella delle tre ochette della Bea russata di gruppo!
Dopo la colazione siamo partiti alla conquista del Monte Roen (mt 2116) dove sulla vetta abbiamo provato i -10 gradi.
Dopo una foto veloce, quasi ibernati, siamo scesi per rifugiarci in una piccola baita dove abbiamo mangiato e ci siamo riscaldati un po’. Abbiamo poi ripreso il cammino e, con qualche caduta per il ghiaccio, siamo arrivati alla Malga di Don (mt 1650). Anche questa malga era molto lussuosa con addirittura 3 letti e una legnaia vetrata adiacente all’edificio principale.
Dopo aver acceso camino e stufa ci siamo cimentati nell’impresa di cantare tutto il libretto dei canti di clan ed eravamo cosi lanciati che la chitarra rotta(per il freddo si è staccato il ponte!!) non ci ha fermati anzi è stato molto divertente cantare a cappella a due voci e imitando suoni di strumenti come il basso, la chitarra e la batteria (peccato che per mancanza di tempo abbiamo cantato solo le canzoni di chiesa).
Dopo il momento preghiera, con parola del giorno SPERANZA, abbiamo cenato con risotto ai porcini e polenta abbrustolita con formaggio fuso. Poi la pattuglia animazione ci ha intrattenuti con un gioco dell’oca con gli obbiettivi (tipo Risiko) e con caselle particolari come la sfida di abilità fisica (odiata ma super divertentissima), gli imprevisti e caselle jolly. Un altro bel canto e tutti a nanna “presto”.
SVEGLIA alle 6.00! Ma qualcuno gentilmente già alle 5.30 stava accendendo il fuoco (grazie Schinni!).
Partenza di corsa dopo la colazione e la preghiera(parola chiave GIOIA) e in meno tempo del previsto siamo arrivati al santuario di San Romedio. Abbiamo visto il tanto famoso orso di San Romedio, fatto un bel giro turistico del santuario e partecipato alla messa delle 11 alla quale ci è stato chiesto di intonare i canti e, con le prove del giorno prima, eravamo veramente intonati e coordinati.
Dopo messa ci siamo di nuovo precipitati verso la stazione scegliendo di nostra iniziativa la strada più lunga. A Dermulo abbiamo preso al volo il trenino per Trento e poi da Trento il treno super affollato per Verona. Lì, stanchi ma felici, ci siamo salutati e dati appuntamento a gennaio.
COMPONENTI DELLA SQUADRIGLIA BIGFOOT*
- Capo: Luci (Quercia)
- Vice: Zizzu (Edera)
- Novizia: Giulia
- Guida II anno: Eva
- Esploratore III anno: Schinni (Fragolina di Bosco)
- Guida III anno: Bea (Margherita Odorosa)
- Esploratore IV anno: Borti (Stella Alpina)