Forza, siamo pronti a partir!! Il nostro campo invernale è iniziato verso le 7,30 di un buio e poco piovoso mattino d'inverno, precisamente il 3 gennaio.
Presto è arrivato il pullman che ci ha portati fino al paese di Brez, tra canti con la chitarra, immancabili briscolate e le luci blu accecanti (grazie autista). Scesi dal pullman, ci siamo incamminati per il sentiero innevato che ci avrebbe guidati alla malga (di Brez, guarda caso), col Simo a capo del gruppo e la cartina in mano.
A circa metà percorso, abbiamo fatto l'attesissima pausa pranzo verso mezzogiorno (neanche i vecchietti mangiano così presto, ma noi eravamo davvero affamati). Ripreso il cammino, verso le 15 circa siamo finalmente arrivati alla malga, che si è presentata subito ai nostri occhi calda e accogliente.
Cambiati e sistemati, ci siamo subito dati da fare coi lavori, ovvero fare legna per la stufa e spaccare il ghiaccio, senza il quale non avremmo potuto cucinare vista la mancanza di acqua nel posto (la canna era infatti ghiacciata). Dopo abbiamo fatto un'importante momento di verifica delle attività e dei momenti vissuti fino ad allora, nel quale ci siamo confrontati apertamente esprimendo le nostre idee e opinioni. Infine abbiamo cenato con crema agli asparagi (che presentava giusto QUALCHE grumo crudo), polenta con formaggio e salame.
Per concludere la giornata abbiamo fatto il cerchio serale, che consisteva in un gioco divisi squadre dove ci si sfidava per guadagnare minuti che avremmo potuto usare liberamente il giorno dopo.
Il giorno dopo, fatta un'abbondante colazione (sottolineiamo: stavolta NON con i biscotti dello zodiaco!!) siamo partiti per una piacevole passeggiata sulla neve, durante la quale ognuno si è scatenato lanciando palle di neve a destra e a manca. Poi abbiamo fatto un breve momento di riflessione dove ciascuno di noi si è preso un momento per stare da solo e si è immerso nella contemplazione della natura circostante, cogliendo le varie sensazioni e i diversi dettagli. Tornati alla malga, abbiamo pranzato con un pastone di piselli e carote e panini con formaggini e tonno (ricordatevi di non prendere MAI il tonno naturale!!!).
Dopo un po’ di tempo libero, abbiamo fatto il gioco proposto dalla pattuglia menù, consistente in varie basi dove ci si sfidava a coppie in vari giochi o si scriveva il proprio pensiero sul valore del tempo, tema dell'intero campo. Abbiamo ascoltato anche una bellissima poesia di Jorge Luis Borges, intitolata "Col tempo". Poi, dopo aver discusso sulle possibili attività future riguardo il percorso fede, abbiamo cenato con pasta alla carbonara in busta e wurstel.
Infine abbiamo concluso la giornata con un cerchio tranquillo, dove ciascuno ha scritto su un foglietto in cosa spreca tempo e in cosa invece vorrebbe investirlo, e poi divisi a squadre abbiamo scritto la nostra giornata-tipo. Ci siamo messi a letto abbastanza presto, in vista della sveglia alle 6 del giorno dopo.
Perciò il mattino seguente, all'alba dell'ultimo giorno, ci siamo fatti lo zaino e sistemati per la partenza, dopo un'ultima colazione sempre a base di tè e biscotti (altro consiglio: se dovete prendere dei biscotti, non comprate i pan di stelle tarocchi della Dolciando).
Ci siamo messi in cammino verso le 7:30, diretti verso il paese di Castelfondo, che abbiamo raggiunto dopo esserci persi nel bosco per un momento e non senza aver fatto una breve merenda con la frutta secca e i biscotti avanzati (guarda a caso, i pan di stelle).
Giunti al paese, abbiamo aspettato alla fermata l'autobus che ci avrebbe portati a Clès, dove perciò siamo arrivati dopo aver rischiato la vita a causa dell'autista "un po’" spericolato. Lì abbiamo consumato un ottimo pranzo a base di panini imbottiti con affettati gentilmente offerti dal buon Rigo.
Durante il viaggio in treno abbiamo incontrato il clan, che è rimasto con noi fino alla stazione di Trento e da lì poi fino a quella di Verona, dove i nostri genitori ci hanno riportati infine nelle nostre comode e calde case.
É stata davvero una bellissima esperienza, e per questo vi lasciamo con una frase della poesia ascoltata durante il campo:
"E con il tempo ti rendi conto che ogni esperienza vissuta con ogni persona è unica e irripetibile".
Lemming [più che] Ciarliero
13 gennaio 2016 08:08